MADDALONI. Teresa Esposito e il resto della famiglia si dichiara innocente, ma un pentito racconta “Mi hanno chiesti di portare voti”
16 Dicembre 2018 - 12:09
MADDALONI (t.p.) – Hanno negato gli addebiti nonostante le prove schiaccianti i quattro arrestati della famiglia Esposito. Venerdì mattina dinanzi al gip del tribunale di Napoli, alla presenza del pubblico ministero Luigi Landolfi, sono stato interrogati Teresa, Giovanni ed Eduardo Esposito e della madre Carmela Di Caprio. Sono accusati di corruzione elettorale aggravata dal metodo mafioso. Lunedì l’avvocato difensore, Dezio Ferraro, presenterà l’stanza di scarcerazione al tribunale del riesame. Invece per gli altri indagati compresi il primo cittadino Andrea De Filippo, difeso dall’avvocato Mario Corsiero, non è stato chiesto alcun interrogatorio di chiarimento per ora.
Avrebbe dovuto portare voti a Teresa Esposito, secondo le sue dichiarazioni, anche il pentito Juri La Manna. Legato a Vittorio Lai, referente della famiglia Micillo su Maddaloni. In un interrogatorio del 2017, La Manna racconta di aver incontrato Teresa, il fratello Edoardo e l’altro fratello Antonio O Sapunar. I tre avevano chiesto a La Manna di far votare Teresa Esposito, ora ai domiciliari.
Teresa Esposito, sorella di Antonio, condannato a maggio per omicidio e attualmente in carcere, era stata candidata a giugno alle elezioni comunali con la lista «Orientiamo Maddaloni» collegata al sindaco di centrodestra Andrea De Filippo, che ha poi vinto la consultazione. I quattro arrestati, secondo il pm Luigi Landolfi e l’aggiunto Luigi Frunzio, in cambio di voti avrebbero fatto promesse di denaro e posti di lavoro in aziende municipalizzate.