Caserta. Sergio Tanzarella lascia il movimento Speranza per Caserta…la lettera che spiega la sua decisione. Abbandonano anche Norma Naim e Michele Miccolo…
7 Marzo 2025 - 18:39

Caserta (pm) – Riceviamo e pubblichiamo la lettera con la quale Sergio Tanzarella spiega i motivi che lo hanno indotto a lasciare di recente il movimento Speranza per Caserta, al quale diede vita, come egli stesso ricorda, nel 2010 nell’intento di imprimere una svolta al governo della città. Com’è noto, questa formazione politica è riuscita anche ad esprimere, negli anni scorsi, alcuni consiglieri comunali, ma non in questa consiliatura, anche se partecipa attivamente al dibattito pubblico cittadino.
A fine gennaio ha tenuto la prima assemblea del nuovo anno procedendo al rinnovo elle cariche del movimento, alla conferma per un nuovo biennio di Francesco Apperti alla carica di coordinatore e tracciando le linee programmatiche della propria attività futura. Ad iniziare da quella volta a “…proseguire
Certo, la presa di distanza del professore Tanzarella, che con questo documento ha voluto rendere conto della sua decisione ai molti che gliene hanno chiesto la ragione, è significativa di un dissenso interno che ci risulta abbia determinato le dimissioni di due altri rilevanti componenti storici del sodalizio, la già consigliera comunale Norma Naim e Michele Miccolo.
Più in generale, le riflessioni di un più che reputato Sergio Tanzarella, che parla di una emergenza morale casertana, dovrebbero finalmente far riflettere chi ha a cuore la città.
LA LETTERA DI TANZARELLA
Non faccio più parte di Speranza per Caserta. Ne sono uscito senza clamori e comunicati, ma con piena, sebbene sofferta, convinzione. Avevo fondato nel 2010 questo Movimento perché fosse alternativo alla palude politica non per diventare una ennesima sigletta dell’universo del cosiddetto centrosinistra. Movimento del dissenso fondato su libertà e disinteresse personale, in opposizione a calcoli, carriere, benefici. Il caso del Vignola e di quell’altro consigliere, nemmeno ricordo il nome, eletti con Speranza e poi dimessisi nel giro di poche settimane dimostra, senza vergogna, lo stato della coscienza civica in questa città. Si è eletti con un Movimento come Speranza, si sottoscrive concretamente o idealmente un patto morale con il Movimento e i cittadini che lo sostengono e poi una volta eletti li si abbandona senza farsi problemi e mantenendo la carica! Fatti per me impensabili e ingiustificabili. Di una gravità inaudita.
Tornando a Speranza, fatta salva certo l’onestà personale e le buone intenzioni di tutti coloro che ne fanno oggi parte, mi limito a non condividerne le strategie e le scelte. Vi è l’illusione di potere in futuro governare con gli stessi che oggi sostengono il Marino, una cosa che trovo inaccettabile oltre che dannosa. Anche perché sono gli stessi che fino ad oggi si sono caparbiamente rifiutati di qualificare l’area Macrico F2, qualifica che ci avrebbe evitato tutta questa macabra danza della Fondazione “Fratelli tutti” e dei suo ascari devoti. F2 edificabilità 0: atto propedeutico per ogni iniziativa veramente benefica per la Caserta fino all’idea di una foresta in Città. Ma come pensare ad una foresta in Città con il Marino e i suoi sostenitori, lui che gli alberi li taglia o li scapitozza? E come si fa ad accettare che sia un privato a stabilire la destinazione urbanistica di una sua proprietà sostituendosi alle decisioni che spettano ai cittadini, ovvero al Consiglio comunale che ne dovrebbe raccogliere le richieste. E poi questo Partito democratico che parla del Macrico come se stesse da anni all’opposizione mentre governa da 8 anni, gli ultimi 8 anni! Il gioco è vecchio e logoro, parlare come se si fosse contemporaneamente maggioranza e opposizione. Ma come fa qualcuno a crederci ancora? Il teatro è una attività valorosa e un’arte seria. Ma è squallido assistere a dei politicanti che vogliono fare i teatranti. Caserta l’ha governata fino al presente un sindaco del Partito democratico e il disastro di questi anni è in maggior parte in capo al suo partito, chi può negare o dimenticare questo?
Sarà bene allora che si arrivi allo scioglimento del consiglio comunale, forse una pausa potrà purificare la Città dalla palude in cui si è cacciata? Ne dubito forte, ma almeno lasceremo alla storia il dato incontrovertibile della invasività della camorra e della presenza della mentalità camorristica dei benpensanti che compongono l’area grigia e complice della Città. Speranza era nata come alternativa secca a tutto questo, e se non era possibile governare almeno si voleva offrire una lezione morale e di competenza come hanno fatto, negli anni, i suoi consiglieri Francesco Apperti, Norma Naim e Maria Valentino. Una lezione che servisse di ispirazione e di esempio, perché vi è sempre bisogno di questi modelli di libertà e di disinteresse personale. Poiché non è vero che il fine giustifica i mezzi, mezzi cattivi o cattive compagnie inquinano anche i fini migliori.
La politica oggi a Caserta è innanzitutto emergenza morale, e di conseguenza emergenza sanitaria, ambientale e di ecologia umana.
Sergio Tanzarella