LA NOTA. Sindaco Marino ora lei si ricorda che c’è violenza nelle strade della città. Per cinque anni se n’è infischiato. Utilizzi i vigili urbani imboscati

21 Giugno 2021 - 17:22

Pare che il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese arriverà in Prefettura domani o dopodomani. La speranza è che gliele abbiano raccontate bene le cose. Perché nella nostra dissoluzione morale non rappresenta una problema strumentalizzare per fini elettorali anche la figura del massimo organismo dell’ordine pubblico italiano. Prefetto Ruberto gliele racconti bene le cose al ministro. IN CALCE ALL’ARTICOLO IL TESTO INTEGRALE SCRITTO IERI, DOMENICA, DAL SINDACO CARLO MARINO

CASERTA (Gianluigi Guarino) – Beh, almeno questa poteva risparmiarcela. Peraltro il soggetto è anche un po’ gracilino e dunque, non possiede “il fisico del ruolo” del sindaco sceriffo. Però in campagna elettorale, per qualche voto in più si fa questo ed altro.  E’ chiaro che il comunicato stampa che il primo cittadino ha redatto o ha fatto redigere in conseguenza dei gravi atti di violenza verificatisi nelle prime ore della notte tra sabato e domenica nel cuore del centro cittadino, tra via Mazzini e corso Trieste (guarda il video) è proposto alla lettura di chi ha poca dimistichezza con il problema della sicurezza nelle mura della città di Caserta. Marino, che non si è mai posto seriamente nella sua vita il problema dell’onestà intellettuale, punta su un format elettorale, lo incarta, lo infiocchetta e lo propone a tutti quelli, non pochi purtroppo, che non si sono mai occupati di tutti gli scempi accaduti di sabato sera, e non solo, nel cuore di Caserta e che oggi hanno avuto un contatto ravvicinato con i raid teppistici dell’altra sera solo perché questi hanno fatto più casino del solito nei social.

In poche parole questo comunicato di Carlo Marino che fa ridere letteralmente chi, al contrario, per anni si è applicato sulla materia scrivendo, come noi abbiamo fatto, decine e decine di articoli, ripetendo una domenica mattina sì e l’altra pure il rito di una sconfitta ineluttabile dell’ordine pubblico e della democrazia, snocciolando l’elenco dei feriti e dei danneggiamenti perpetrati a negozi e arredi urbani.

Insomma, un affare da protagonisti del pensiero debole quello che pervade molti casertani che se gli casca la casa addosso si fanno a mala pena “più in là”, per dirla come la cantavano le Sorelle Bandiera; il pensiero debole di un sindaco il quale fino ad oggi non si è neppure preoccupato di cavalcare, di assecondare l’onda, ma comincia a farlo adesso solo e solamente perché mancano tre mesi e mezzo alle elezioni comunali della città in cui riproporrà soprattutto il suo sciaguratissimo modello di governo ai tanti fruitori di questo suo comunicato stampa che, essendo come li abbiamo descritti, possono essere considerati anche dei potenziali elettori di Carlo Marino visto e considerato che non sanno nulla di quello che è accaduto e che accade a Caserta.

Non sanno che il 60% dei vigili urbani di questa città è imboscato negli uffici grazie a un numero impressionante di cause di servizio che fanno impallidire anche la proverbiale ipertrofia dei forestali di Sicilia, esempio divenuto ormai emblematico, dell’oltraggio reso al pubblico danaro; non sanno che episodi come quello dell’altra notte sono successi tantissime altre volte, che i coltelli erano già comparsi e con questi le sirene delle ambulanze che hanno trasportato già negli anni scorsi tanti feriti in ospedale. Se non ricordiamo male, in almeno cinque o sei occasioni si sono registrare risse colossali; in un caso le bande si fronteggiarono brandendo bottiglie rotte, inseguendosi e colpendosi fino ai Campetti della Reggia, trasformando quello che dovrebbe essere, a proposito di condizioni proverbiali, uno dei dieci luoghi mondiali della Grande Bellezza, in una sorta di banlieue della grande e violenta bruttezza. Eppure, di fronte ai tre quattro articoli che ogni volta dedicavamo la domenica mattina a queste autentiche scorribande criminali, non abbiamo mai letto un comunicato del sindaco di Caserta. E se il fenomeno, pur non annullandosi nemmeno in quella primavera del 2020 in cui il lockdown era applicato sul serio si è comunque ridotto nel numero di persone presenti tra corso Trieste, via Mazzini e l’area della Reggia, presenti di sabato sera.

Se avete notato, ieri mattina, noi abbiamo dedicato solo poche righe poste a corredo di alcuni video che testimoniavano la drammaticità dei fatti accaduti. Quella nostra scelta non è stata casuale. Rappresentava infatti da un lato la conseguenza di una constatazione di impotenza rispetto all’attività da noi svolta per denunciare la pericolosità della vita a Caserta durante i sabato sera, dall’altra parte si trattava di cose non nuove e che dunque noi non potevamo certo rubricare tra gli eventi straordinari mai avvenuti e dunque meritevoli di particolari approfondimenti, visto e considerato che sulla tematica noi avevamo già scritto, c’eravamo più volte esposti purtroppo inutilmente, anche impegnando la firma di un nostro storico collaboratore, di quel Pasquale Manzo, dirigente in pensione della polizia di Stato, per decenni in servizio alla questura di Caserta intervenuto sovente dalle nostre colonne, con ampia e indiscutibile cognizione di causa.

Questo articolo con cui accompagniamo la pubblicazione integrale del comunicato di Carlo Marino è un atto di fedeltà e di intransigente adesione ai doveri che gravano su un giornalista quando veramente si lavora onorando questa parola, senza stare a pensare più di tanto al risultato che la propria opera, i propri articoli possano determinare in termini di autentico cambiamento. Sappiamo bene, infatti, che ancora una volta il nostro contributo, le nostre considerazioni serviranno a poco; serviranno a poco perché questo è un tempo in cui si consuma in ogni minuto la dissoluzione, la scarnificazione, metafora fino a un certo punto in quanto espone un concetto di deumanizzazione,  di scarnificazione del concetto di “socializzazione” e con esso quello dei fatti, dei concetti, degli argomenti che durino nel cervello delle persone un po’ di più del nanosecondo, trascorso il quale diventano dei veri e propri usa e getta. Ovvio che in questo tempo, in questi contesti, in questo regime di cose, i politici casertani, gente come Carlo Marino, finiscano per sguazzare in questo torrente di parole deboli, labili destinate a consumarsi un nanosecondo dopo la pubblicazione del prossimo post. Quando c’è superficialità, quando non c’è attenzione, quando non c’è tensione verso argomenti, temi che possano farti pensare almeno cinque o dieci minuti al giorno, allora va da sé che coloro che, parafrasando una mitica canzone di Lucio Dalla possiamo ridefinire “i cazzari di ogni età” hanno buon gioco, sono sulla cresta dell’onda, perché il confezionamento di una semplice frase, di uno slogan, o anche di un ridicolo comunicato come questo di Marino è sufficiente, assolve la filiera della comprensione, della ricezione acritica, se non addirittura imbelle, e viene messo al riparo dalla possibilità che su di esso venga a formarsi un’“opinione pubblica” dai tempi forsennati della sedicente socializzazione.

Ci dicono che proprio martedì, massimo mercoledì, sarà a Caserta il ministro degli Interni Luciana Lamorgese. Non sappiamo se la sua visita coinciderà con la convocazione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza di cui Carlo Marino scrive, grazie probabilmente a quella attitudine del prefetto di Caserta, da noi più volte criticata, di essere troppo empatico con chi, al contrario, strumentalizza certe relazioni salvo poi costruire tutta la propria identità politica su processi amministrativi a dir poco stravaganti e che la nostra prefettura non ha mai seriamente affrontato diventandone di fatto, pur non volendolo, complice. Lo accerteremo nelle prossime ore, perché se la Lamorgese viene qui per  i disordini di Caserta dell’altra sera, farebbe bene a farsi raccontare la verità su quanto questo sindaco e la sua amministrazione abbiano inciso nel peggioramento dei livelli della vivibilità cittadina, ignorando totalmente quella che in tutta evidenza era una recrudescenza criminale che faceva di un’attitudine teppistica lo strumento per impadronirsi della città, zittendo la democrazia, lo stato di diritto e affermando, non solo il primato della violenza, ma anche e soprattutto quello dell’ignoranza, grazie al disinteresse, all’indifferenza di un’amministrazione in tutt’altre faccende affaccendata, impegnata a macinare una gara d’appalto dietro l’altra, ad aggiudicare lavori milionari ad imprese con sede in una cucina di Valle di Maddaloni e con 10mila euro di capitale sociale, ma soprattutto volutamente disimpegnata dall’affrontare una delle questioni topiche di questa città: i vigili urbani, da non disturbare nei loro comodi uffici e che esprimono una cifra di produttività pari a quella di un gringo messicano in pennichella sotto al sombrero alle 2 di pomeriggio. Queste sono le cose che dovete raccontare alla ministra degli Interni, la quale dovrebbe volgere la sua attenzione, affrancandosi dallo stato cronico di annosa distrazione, verso tutte le malefatte che si sviluppano nella cucina  degli orrori del comune di Caserta su materie intorno alle quali gli uffici del Viminale dovrebbero esercitare pieno controllo, a partire dalle tante irregolarità e, diciamocela tutta, chiamiamole come si chiamano, le illegalità che vengono compiute negli atti di bilancio. Dovrebbe essere informata o dovrebbe informarsi, Lamorgese, se arriva domani o dopodomani a Caserta, per un motivo serio, valido, ben declinato da un punto di vista istituzionale. Perché se il ministro dell’Interno pro tempore viene a Caserta non può non considerare che questa è una città capace di battere tutti i record negativi esistenti; due dissesti finanziari nel corso di sei anni proprio grazie, si fa per dire, alla strafottenza, al disinteresse, al concetto impercepito per deficit culturale, generazionalmente esteso, di res publica.

Beh, prefetto se lei è riuscito a far venire la Lamorgese per preparare una passerella elettorale a Carlo Marino, il suo periodo di accompagnamento verso una provvidenziale pensione, sarà scandito da un cerimoniale da noi guidato.

Il comunicato stampa di Carlo Marino

“Dopo essermi sentito con il Prefetto della Provincia di Caserta, e’ stato fissato nella tarda mattinata di martedì un comitato di ordine pubblico dove definiremo, con i vertici della pubblica sicurezza, tutte le necessità utili ad affrontare la situazione della movida in città dopo gli ultimi episodi accaduti nella tarda serata di ieri.
Adotteremo, coordinato dalle forze dell’ordine, con fermezza, ogni provvedimento che garantisca la sicurezza contemperando l’esigenza della ripresa economica del territorio. Sono pronto qualora necessario ad attivare tutti i miei poteri per ripristinare il diritto alla sicurezza e alla salute in città. Non possiamo permetterci di abbassare la guardia. La capacità di tutta la nostra città di mettere al centro la possibilità di superare la pandemia non può essere messa a rischio da quattro cretini e poco di buono che con il nostro territorio non hanno nessun rapporto. Ci saranno da parte mia e sono sicuro anche dall’intero comitato ordine pubblico provvedimenti durissimi contro chi non rispetta l’intera nostra comunità. I nostri figli hanno diritto di godersi la nostra città in piena sicurezza.