Turni disumani, pochi medici e assistenza compromessa in Chirurgia e Pronto soccorso. Caos all’ospedale

20 Giugno 2024 - 16:50

Il nosocomio di Piedimonte Matese in piena emergenza.

PIEDIMONTE MATESE. Dopo numerose segnalazioni da parte dei cittadini, abbiamo sentito il dovere di interessarci alla vicenda dell’Ospedale di Piedimonte Matese, ed in particolare al Reparto di Chirurgia dove i medici disponibili si contano sulle dita della mano e sono costretti a turni disumani.
A quanto pare, infatti, sono presenti soltanto quattro chirurghi nell’Unità Operativa Complessa di Chirurgia Generale e, data la precarietà, molto spesso un solo medico è costretto ad accollarsi contemporaneamente il turno di Pronto Soccorso e quello in reparto (con giro visite e interventi chirurgici, per intenderci, ndr). E come se non bastasse, allo stesso tempo, lo stesso povero medico ha anche la responsabilità dell’ambulatorio, ovvero visite, medicazioni e primo accesso (cartelle cliniche ex novo per i pazienti che saranno poi operati).

Ad aggravare la situazione, come se non bastasse, la mancata sospensione dell’attività di elezione che continua con la precarietà di unità di lavoro, come descritto, e di medici. Un esempio? Qualche giorno fa, uno dei medici di reparto a cui era stato demandato il turno di notte, è stato costretto al letto e alla malattia, imprevisto che ha appesantito ulteriormente il collega che era di turno dalla mattina e che non avendo avuto lo smonto, è stato costretto a prolungare ulteriormente il proprio turno di lavoro per senso del dovere nei confronti dei pazienti, eroicamente e stoicamente rimanendo anche la notte. Un carico di responsabilità e di lavoro fisico da parte dell’eroe medico che, nonostante il Giuramento di Ippocrate, resta comunque un essere umano, e come tale sotto stress e massacrato dai turni insostenibili, potrebbe comprensibilmente non avere più la stessa lucidità delle prime ore di turno.
Il

tutto tra l’indifferenza del Primario e della Direzione Sanitaria che dimostrerebbe, non solo scarsa considerazione per i medici impegnati in prima linea, ma il totale disinteresse per la qualità del servizio offerto all’utenza.