L’INTERCETTAZIONE AVERSA. Quando il suocero del sindaco Alfonso Golia chiese al suo fedelissimo ingegnere il numero del dirigente comunale Raffaele Serpico. Due anni dopo, a sorpresa, questi fu confermato per 5 anni

24 Novembre 2023 - 09:40

In calce all’articolo la breve intercettazione in cui il suocero dell’ex sindaco Alfonso Golia chiede a Zivolo il numero di Raffaele Serpico

AVERSA (g.g) Già in passato, quando scrivemmo a lungo e per diverso tempo articoli sull’ordinanza che condusse al brevissimo arresto, poi revocato dal Tribunale di Riesame, di Emilio Chianese, imprenditore-faccendiere, residente a Trentola Ducenta, dove coabita fisicamente nello stesso immobile con l’ex sindaco di Aversa, Alfonso Golia, che di Emilio Chianese è il genero abbiamo trovato qualche link, qualche elemento interessante, quand’anche non decisivo, di relazione tra quello che è stato, e forse è ancora Emilio Chianese come imprenditore, e le dinamiche relative al funzionamento e alle strutture politiche burocratiche del Comune normanno.

Oggi ne abbiamo scovata un’altra. Correva l’anno 2017, Alfonso Golia lavorava in farmacia ed era consigliere di opposizione. Dai banchi della minoranza, con il fondamentale sostegno del suo collega Carmine Palmiero, ma anche, diciamocela tutta, di CasertaCe che pochi sconti praticava all’amministrazione comunale in carica, quella del sindaco Enrico De Cristofaro, fresco di condanna in primo grado a 4 anni di reclusione dentro al processo denominato “The Queen” (CLIKKA E LEGGI) preparava le condizioni per la scalata alla carica di primo cittadino.

Nel mentre, però, Emilio Chianese faceva il suo lavoro di imprenditore e conoscendo bene i trascorsi professionali dell’ingegnere

Raffaele Serpico, dirigente dell’ufficio tecnico e soprattutto dello sportello unico per l’edilizia, quello in cui si danno le concessioni ai privati per costruire case e agli imprenditori per costruir parimenti case e palazzi lo stesso allo scopo di venderle con valori aggiunti ragguardevoli, era stato un dipendente del consorzio rifiuti CE2 nel quale era entrato diversi anni prima soprattutto grazie al rapporto avuto allora e mantenuto anche oggi, come questo giornale ha dimostrato nell’ultimo anno, quando si è occupato di alcuni cantieri discutibilmente aperti, con l’ingegnere Nicola Golia storicamente legato al senatore Pasquale Giuliano che, a un certo punto, lo volle anche assessore nonché vice presidente della Provincia ai tempi di Mimì Zinzi.

C’era sicuramente uno che quel numero di telefono, cercato insistentemente da Emilio Chianese, lo aveva. Questa persona era l’ingegnere Antonio Zivolo coinvolto, parimenti a Chianese, nella citata inchiesta della Dda, giunta, proprio in questi giorni, alla svolta della “chiusura indagini” (CLIKKA E LEGGI IL NOSTRO ARTICOLO DI STAMATTINA), sulle presunte estorsioni ai fratelli Luigi e Giuseppe Giuliano, quest’ultimo suicidatosi a causa delle difficoltà economiche in cui versava nella sua sede industriale ubicata a Giugliano.

Tenendo conto dei rapporti tra Emilio Chianese e Antonio Zivolo che poi avrebbero dato corpo all’indagine dell’antimafia si può scommettere che quel numero di telefono entrò a far parte della rubrica di Emilio Chianese.

Può darsi che questi conoscesse già Raffaele Serpico, ma non al punto da averne il numero ed una consueta agibilità telefonica. Da quel momento in poi, probabilmente, cambiò tutto.

E allora, dove sta il link tra questo episodio e tutto quello che è successo poi nella politica e nella gestione dei lavori pubblici e pure nell’altro settore, quello bollente delle concessioni edilizie? L’ ingegnere Serpico arrivato ad Aversa dal consorzio CE2 confluito nel Cub, avrebbe potuto essere tagliato fuori dopo i due anni e mezzo del governo di De Cristofaro, durante i quali Serpico era riuscito ad ottenere un rinnovo a tempo determinato, ai sensi dell’articolo 110 del TUEL perché tutto sommato De Cristofaro era pure lui un sindaco di centro destra e dunque fluidamente in grado di dialogare con i mondi attinenti a questa are apolitica, così come la medesima si manifestava nel contesto aversano al centro destra aversano, di cui facevano parte, come vi fanno parte ancora oggi, Pasquale Giuliano e Nicola Golia.

Proprio perché l’amministrazione comunale di Alfonso Golia era nata, almeno a parole, proprio in quanto portatrice di fattori costituenti in netta discontinuità con quello che il neo sindaco di centro sinistra dichiarava essere il passato, si configurava come una modalità in netta discontinuità, la scelta di un altro tecnico da legare, magari alla nuova amministrazione comunale, attraverso l’utilizzo dello stesso strumento dell’articolo 110.

Invece la prima cosa che Alfonso Golia fece sorprendendo in molti, noi per primi, che – ricordiamo bene la circostanza – avemmo modo di scrivere questa cosa, fu quella di confermare Raffale Serpico con un ulteriore contratto a tempo determinato ex articolo 110 del TUEL, oggi ancora in corso nonostante la caduta, la defenestrazione del sindaco Alfonso Golia e destinato a durare fino alle prossime elezioni amministrative e fino all’insediamento del primo cittadino che ne sarà vincitore.

Questa telefonata intercettata tra Emilio Chianese, il quale fece letteralmente il diavolo a quattro come abbiamo raccontato più volte, nel corso della campagna elettorale del 2019, soprattutto dentro ed attorno alle case popolari, potrebbe, in sostanza significare poco o nulla, ma anche significare molto. E se questo interrogativo è destinato a rimanere nel perimetro dell’incertezza, è, al contrario, sicuro, indiscutibile che questo articolo andava scritto esattamente come lo abbiamo scritto, perché fatti che possono essere concatenati, ma possono anche non esserlo, sono sicuramente fatti che vanno raccontati.