CASAGIOVE. Ecco i quattro punti oscuri della rassegna “Artestate”. Costata 80 mila euro e…
2 Novembre 2018 - 20:15
CASAGIOVE (g.g.) – Ci sono molti punti che non tornano attorno e dentro l’ultima edizione di Artestate.
Primo punto: per un evento per il quale sono stanziati 80 mila euro di pubblico danaro, è possibile realizzare un affidamento diretto, senza alcun avviso pubblico, senza procedura di gara? Secondo noi non è possibile, poi si vedrà.
Secondo punto: può una giunta comunale deliberare deliberare questo affidamento diretto, entrando anche nel dettaglio tecnico dello stanziamento, escludendo totalmente dalla procedura il dirigente su cui grava la responsabilità dei processi di spesa e della correttezza procedurale? Secondo noi, no ed onestamente, pure avendole viste di tutti i colori in provincia di Caserta, è la prima volta che ci troviamo a commentare una procedura del genere, nei prossimi giorni vedremo se abbiamo torto noi o l’amministrazione comunale di Casagiove.
Terzo punto: pare che la somma di tutte le spese “tecniche” ammonti a 24 mila euro. A nostro avviso, una spesa spropositata. Delle due, l’una: o il comune, proprio per effetto di quella mancanza della procedura d’appalto ha buttato via soldi che potevano essere in parte risparmiati, oppure dobbiamo pensar male e concludere che la blindatura che ha portato addirittura la giunta ad arrogarsi la podestà della determinazione di tutto il processo amministrativo è stata voluta e non casuale.
Quarto punto: il direttore artistico Enzo Varone, durante una serata, indica il consigliere comunale delegato alla Cultura e impegnato direttamente nella rassegna come l’autore della struttura del Premio De Rege. Siccome nei resoconti di spesa di questa struttura non c’è traccia, dobbiamo ritenere che il consigliere comunale Caiazza senza, peraltro, poter far diversamente, ha donato all’evento il suo talento in maniera gratuita. Questo, fino a prova contraria.