NOTIZIE DAL COMUNE DI CASERTA

Edmondo Cirielli che ha l’unico obiettivo di non far candidare Giosy Romano (vi spieghiamo perché), mette in giro un sondaggio chiaramente farlocco

Ci è bastato guardarlo per due minuti per capire che quei dati erano addomesticati e anche in maniera piuttosto maldestra. AL colonnello dei carabinieri che in pensione è stato promosso generale di Brigata, non frega nulla dell’obiettivo di contendere seriamente la vittoria a Fico e alla sinistra. Il suo problema è solo quello di non far emergere Romano che ha tutte le caratteristiche per ottenere il miglior risultato possibile nel centro destra e soprattutto sarebbe in grado di assumere una leadership nel partito quale contraltare di Cirielli e del suo cerchio magico dei Cangiano, delle Denny Mendez, delle ripudiate Valeria Marini, di Iannone, Cerreto e compagnia

PROVINCIA. Come volevasi dimostrare: la rottura tra De Rosa e Zannini-Colombiano si è consumata. Il primo minaccia di andare anche all’Onu, ma la verità sulle partite milionarie ve l’abbiamo raccontata

Nei giorni scorsi, abbiamo pubblicato due articoli. Il primo dedicato all’ipotesi di presunte indagini ai danni di De Rosa, il secondo, accompagnato da un retroscena, sulla partita dei lavori pubblici alla provincia, da tempo sotto il controllo dell’ex sindaco di Casapesenna sin dai tempi di Magliocca. E da un po’ di tempo con pupilla incorporata: architetto Ricciardiello da Marano. Per cui, oggi va scritto questo articolo, per presenza

OSPEDALE DI CASERTA. Articolo 9, solo gli iscritti di Nursing Up riceveranno 7 anni di arretrati. La Cisl è andata contro ai suoi lavoratori per due volte e ora non prenderanno neppure la metà delle somme dovute

Solo per amore di verità, se il sindacato Nursing Up non avesse sfiorato la camicia di forza per la sua determinazione folle nel perseguire, in ogni grado di giudizio, fino alla Cassazione, il riconoscimento di un diritto—quello di vedere monetizzati i festivi infrasettimanali, turni fatti in carne e ossa dal personale del comparto sanitario dell’ospedale—oggi tutti quelli che sono iscritti alla Cisl, alla Uil, alla Cgil, alla Fials, al Nursing Up, non avrebbero intascato neanche un euro.

Invece, solo per la determinazione del segretario provinciale Rosa Nuzzo, vedranno riconosciuti emolumenti mai ricevuti dall’anno 2016 all’anno 2022.

Alla fine, Nursing Up, anche su consiglio del giudice, ha chiuso al 70% delle cifre relative a 7 anni mai corrisposti dall’azienda ospedaliera. Se fosse dipeso dalla Cisl, Uil, ecc., infermieri, OSS, ostetriche e tutti gli altri avrebbero incassato 0. Però, siccome quelli della Cisl sono quello che sono e quello che sono lo abbiamo spiegato 100mila volte ai nostri lettori, stanno mistificando la verità: da una parte minimizzano ciò che è invece una grande conquista sindacale riconosciuta solo perché Nursing Up ha voluto arrivare fino alla Cassazione, dall’altra parte confondono le acque e fanno credere che questo obiettivo sarebbe stato raggiunto anche per merito loro, cosa falsa.

Entrando nel dettaglio dell’accordo transattivo, le 5 sigle sindacali, escluso Nursing Up, hanno firmato un accordo poco più di un anno fa, nel maggio 2024, assolutamente al ribasso.

Perché qui a Caserta questi sono sindacalisti solo sulla carta, ma passano la loro giornata a leccare il culo ai dirigenti. D’altronde, se non fai dispiacere al direttore generale o amministrativo, poi puoi bussare alla loro porta per farti qualche favore, e solo Dio sa quante volte la Cisl ha bussato alle porte dei direttori, e non certo per difendere gli interessi di tutti i suoi iscritti. Si accontentassero dunque dei tre anni che hanno avuto gli infermieri della Cisl, di Nursind, della Uil, della Cgil e di Fials. Se fossero stati tesserati con Nursing Up, se avessero creduto in quella che appariva una battaglia impossibile, divenuta poi un trionfo, avrebbero ricevuto molti più quattrini, più della metà. Andrebbe detto bene chi sta.

Quante balle vi siete fatti raccontare negli anni su questa cosa dell’articolo 9 da vari Cristiani, Ciro Vettone, Falco e compagnia che vi invitavano a non credere alla battaglia impossibile, anzi a convincere quelli di Nursing Up a farsi ridare i soldi versati per i ricorsi giudiziari e, dato che c’erano, anche a strappare la tessera del sindacato per iscriversi con loro.

Loro che sapevano “inciarmare”, che sapevano risolvere i problemi con i direttori e con l’ufficio infermieristico. Le chiacchiere stanno a zero, i fatti sono fatti e sono scritti nella delibera che riconosce agli iscritti di Nursing Up ben 7 anni di arretrati.

Se sono 7 e non 3 è perché Rosa Nuzzo e Michela Izzo hanno consigliato per il bene, hanno fatto in modo che i termini fossero interrotti e congelati. Così si fa sindacato, e oggi pensano ancora di parlare sui social.

Hanno cancellato la storia delle vere battaglie sindacali. Ma gli infermieri con qualche anno in più sanno bene che Nursing Up ha fatto dell’articolo 9 una vera e propria bandiera della rivendicazione e sanno bene che nell’anno 2011 ottenne gli arretrati maturati dal 2005 per 300 dipendenti iscritti a Nursing Up, che anche in quel caso vinsero la scommessa dei ricorsi giudiziari.

Fratelli D’Italia, Cangiano e Roma fanno la ricotta e se la magnano pure. A Carditello assunto un compaesano del candidato alla regione e Denny Mendez compagna di Gimmi presentatrice in monopolio

Nella nostra vita professionale abbiamo letto centinai di bandi, centinaia di atti, che hanno portato all’assunzione di quello o die quell’altro. Abbiamo vissuto l’epoca dei concorsi più illegali del mondo ossia quelli dell’amministrazione provinciale targata Magliocca- Zannini. Qui siamo alla bancarella del torrone. Ma gli altri candidati di FDI alle regionali, che fanno, guardano e applaudono? Arianna Meloni, ma le sembra una cosa corretta questa?

Difendere le terre dai cinghiali. Coldiretti Caserta ottiene il via libera alla caccia di selezione

L’attività, affidata alle Atc in collaborazione con cacciatori abilitati, sarà regolamentata per evitare abusi e garantire interventi mirati. L’obiettivo è ridurre la presenza dei cinghiali in modo controllato, limitando al contempo i danni all’ecosistema. «Non si tratta di una caccia indiscriminata», ha precisato Amico, «ma di una misura necessaria per contenere una specie che, in assenza di predatori naturali, sta proliferando in modo incontrollato». La Regione, dal canto suo, assicura che saranno monitorati i risultati per valutare eventuali ulteriori interventi.