NOTIZIE DAL COMUNE DI CASERTA

Alla Provincia non è cambiato nulla per gli appalti. Non si capisce a chi sia passata la gara da 2 MILIONI vinta e poi persa al Tar dal genero di Anacleto Colombiano

NON NE FATE FACCIA, nonostante tutto quello che è successo con Magliocca, Palmieri, Madonna e co. Nessuna traccia dei verbali di gara, in patente violazione del decreto sulla Trasaparenza, oltre che della ditta esecutrice (art.68 codice Appalti) scelta dal consorzio Fenix, che a Caserta ha lavorato con Raffaele Pezzella, almeno per quanto sappiamo noi

LA NOTA. Edmondo Cirielli e Gimmi Cangiano dopo essersi “pappati” la Sovrintendenza e Carditello, ora vogliono mettere le mani sulla gestione della Reggia

Nel momento in cui Zinzi sollecita il ministro dei beni culturali Giuli ad attivare la procedura per il bando europeo relativo alle nomine del novo dg vuol dire, secondo la nostra interpretazione, che il Mibact, probabilmente compulsato dal salernitano Cirielli sta traccheggiando.  E allora valutando quello che è successo alla sovrintendenza non la nomina ad interim di Mariano Nuzzo, alla Reggia di Carditello, con i primi affidamenti ad improbabili mobilifici di Lusciano così come CasertaCe ha già scritto puntualmente, non si può non pensare che esista un piano di Cirielli e del suo finto scudiero Cangiano per condizionare anche la nomina del nuovo direttore del massimo monumento borbonico

LA REGGIA DI CASERTA cade a pezzi. Zinzi spiega, euro per euro, cosa avrebbe dovuto risolvere il maxi finanziamento di 25milioni di euro del governo

N CALCE ALL’ARTICOLO IL TESTO INTEGRALE DELL’INTERROGAZIONE DI ZINZI. Biglietteria chiusa, museo chiuso al cospetto del presidente nazionale dei B&B, ingresso da Corso Giannone “vietato”, Flora inespugnabile, disdoro dappertutto. Eppure il monumento riceve soldi a palate. E allora perchè non si attivano subito le procedure per il concorso finalizzato alla nomina del nuovo direttore generale che dovrà sostituire le fallimentare pentastellata Tiziana Maffei? Ve lo diciamo in un secondo articolo che accompagna questo

Il Tar respinge la “secessione” della Pignetti. Una brutta figura, ma chissene. Altri 70mila euro a tre avvocati per la sconfitta sicura, tanto paga Pantalone

In calce all’articolo leggerete, nella sentenza del Tar che pubblichiamo integralmente, non solo che il ricorso sugli oneri consortili che ha scatenato Unione Industriali e Ance è stato respinto, ma anche il modo stranito, quasi sorpreso, attraverso cui i giudici hanno stroncato tesi assolutamente risibili. Questo territorio è colpevole del suo disastro, delle sue difficoltà. Questo territorio esiste solo per l’economia in nero. Ciò è successo perché in questi anni non c’è stato un politico, né un’associazione che, senza andare necessariamente all’attacco dell’Asi, abbia proposto un confronto preciso sulla gestione, sulle scelte, su ciò che veniva messo nero su bianco nei bilanci e nelle loro pieghe, sulla violazione dei vincoli novennali. Un dibattito, e invece nulla. Poi non ci possiamo lamentare se in politica o attorno alla politica nascono dei veri e propri mostri, frutto dei dieci anni peggiori della storia della magistratura in questo territorio dal 1946 ad oggi

VERGOGNA, QUESTA SCONOSCIUTA. Ma è possibile che Anacleto Colombiano possa fare il presidente della Provincia da debitore di quasi 5 MILIONI di euro con la stessa provincia tramite Gisec? Il suo sponsor? Caterino, presidente di Gisec

Qui occorrerebbe una riproposizione del CLN, ribattezzandolo CLC: Comitato di Liberazione Casertana. Sono i dati ufficiali emersi dal bilancio consuntivo della società il cui capitale è completamente nelle mani dell’amministrazione provinciale di Caserta. Dal 2014 in poi, il debito del comune di San Marcellino è cresciuto del 300%. Mondragone è invece debitore di 6 milioni e 800 mila euro. Ma la Gisec non li costringe ad un piano di rientro serio, perché questo potrebbe provocare il dissesto finanziario di San Marcellino. E così, allegramente, il sistema Zannini si mangia tutto quello che può fagocitarsi. Protesta solo CasertaCe, mentre Cangiano e Martusciello si mettono d’accordo con Zannini e Colombiano, mentre Zinzi, Oliviero e co. sono in silenzio per ovvi motivi

CAMORRA, APPALTI E POLITICA. 24milioni di euro dall’ASL Napoli 1, i Rea facevano i tirchi con Nicola Ferraro che chiamavano Bombolo F. L’impresentabile situazione del cartello Raia-Verolla

Mentre sugli appalti Asl di Caserta e Benevento non c’erano problemi stavolta Luigi Rea o rattus si era impuntato con i capuani Antonio Moraca e Giuseppe Rubino, fiduciari dell’imprenditore di Casal di Principe. Domanda: ma è mai possibile che la famiglia della consigliera regionale Paola Raia abbia acquisito appalti per centinaia di milioni di euro dalle Asl e dalle aziende ospedaliere che costituiscono, senza sé e senza ma, una diretta emanazione della regione Campania?