CAPUA. Il nuovo impianto dei rifiuti a un passo dalla città. Zannini, Bonavitacola, Nocerino, Villani e l’impresa autorizzata dalla Regione che ha zero dipendenti, un socio ed è nata meno di 1anno fa

Sapete cosa hanno fatto il Comune di Capua e l’amministrazione provinciale? Non si sono presentati alla conferenza dei servizi facendo silenzio assenso. Un atteggiamento irresponsabile perché sarebbe bastato fare una “schifezza” di visura camerale per capire tutto. Per la Nocerino, vabbè, ne conosciamo la storia, l’adesione in stile edera rampicante a Zannini, ma sto Villani che continua a regalare lezioni di morale, e basta, sindaco lei ha proprio rotto. Lei è proprio il contrario della legalità che enuncia solo a chiacchiere e nei suoi tronfi interventi social senza capo né coda

L’INCHIESTA. Il rogo di camorra e la diossina che fa paura. È stato un disastro annunciato dovuto alla incapacità dei tribunali di tutelare chi aveva il diritto di proprietà sul capannone a vantaggio dei furbi e degli spregiudicati

TERZA PUNTATA. Prima la giudice Mercurio che alza bandiera bianca, poi la giudice DEL prete che non assegna un risarcimento danni a Di Palma, ma che pone a carico del custode i costi per la liberazione dell’immobile dalle tonnellate e tonnellate di rifiuti, in mezzo ai quali siamo convinti ce n’erano anche di molto pericolosi al limite dell’inconfessabile, Naturalmente l’ingresso in campo degli ufficiali giudiziari non ha portato a nulla, mentre i Noe dei Carabinieri e l’Arpac sono rimasti inascoltati nei loro appelli e moniti sulla pericolosità del sito che si trova tra Teano e Riardo, a 1,5km dalle fonti Ferrarelle. Nella quarta e ultima puntata dell’inchiesta esamineremo alcuni dettagli dell’incendio del 16 agosto che a nostro avviso sono assolutamente inquietanti