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CAPUA. La sinistra all’acqua pazza di Adolfo Villani. Il suo amico Amedeo Iocco prima ci sfotte sulla sicurezza del bar Giacobone, poi cancella il post degno di un leghista della Val Brembana o di un latifondista messicano

All’inizio del nostro articolo lo screenshot che con la previdenza che ci contraddistingue, abbiamo catturato prima della rimozione. Era stato pesantemente criticato da commenti di altri profili ma noi riteniamo questa stria del bar Giacobone una sorta di linea di demarcazione, di discrimine che smaschera e fondamentalmente depaupera politicamene l’esperienza di un uomo che ha occupato importanti cariche istituzionali e politiche a livello regionale provinciale e che oggi dimostra di trovarsi a proprio agio con la filosofia di vita dei Giacobone, dei Buglione degli Zenga, delle Nocerino, degli Zannini e compagnia

Ci risiamo a MARCIANISE con le coincidenze tra politica e morti: due giorni dopo il confronto-macchietta del ribaltone, il sindaco mani di forbice fa la cerimonia che intitola l’asilo nido alla povera Clara Scalera

Più di cinque mesi fa Nicola Russo aveva presentato una mozione votata all’unanimità dal consiglio comunale. Se è stata solo una coincidenza, quella temporale tra la benedizione del ribaltone targato Fecondo e Zannini e la cerimonia con apposizione della targa, ripetiamo se è stata solo una coincidenza, siamo di fronte ad un evento inopportuno che riattiva l’eco di tutto quello che il predecessore di Trombetta aveva detto e scritto su tante povere vite andate via prematuramente o afflitte da terribili malattie. Sulla morte e sulla sofferenza non deve esserci nemmeno il dubbio più lontano che possano diventare merce per speculazione politico-elettorale