L’INCHIESTA. Il rogo di camorra e la diossina che fa paura. È stato un disastro annunciato dovuto alla incapacità dei tribunali di tutelare chi aveva il diritto di proprietà sul capannone a vantaggio dei furbi e degli spregiudicati

TERZA PUNTATA. Prima la giudice Mercurio che alza bandiera bianca, poi la giudice DEL prete che non assegna un risarcimento danni a Di Palma, ma che pone a carico del custode i costi per la liberazione dell’immobile dalle tonnellate e tonnellate di rifiuti, in mezzo ai quali siamo convinti ce n’erano anche di molto pericolosi al limite dell’inconfessabile, Naturalmente l’ingresso in campo degli ufficiali giudiziari non ha portato a nulla, mentre i Noe dei Carabinieri e l’Arpac sono rimasti inascoltati nei loro appelli e moniti sulla pericolosità del sito che si trova tra Teano e Riardo, a 1,5km dalle fonti Ferrarelle. Nella quarta e ultima puntata dell’inchiesta esamineremo alcuni dettagli dell’incendio del 16 agosto che a nostro avviso sono assolutamente inquietanti